-
.Non sono assolutamente d'accordo
A partire dal fatto che se ci si limitasse a "stamparli" avremmo molti più marmocchi, ma comunque mi fa capire che fai parte della seconda categoria dato che hai la coda di paglia
non ho la coda di paglia, semplicemente vedo coppie che fanno figli nemmeno fosse l'unica cosa che conta nella vita, non arrivano a fine mese, e per comprare i pannolini chiedono aiuto ai genitori, o peggio ancora fanno figli e poi li lasciano ai nonni perché non sanno gestirli e si stancano dopo la prima notte in bianco
e sono proprio queste persone che guardano chi come me non ha figli come falliti o peggio ancora strani che non sanno prendersi le loro responsabilità, coda di paglia appunto
mi sembra di capire che adesso sei madre anche tu, probabilmente hai deciso di farlo con cognizione di causa (stabilità economica, ecc) ma mica sono io ad avere la coda di paglia: non ho ancora figli semplicemente perché ho principalmente una condizione economica che non permetterebbe al nascituro di avere una vita dignitosa, e farli in questo modo per me è puro e semplice egoismo, come invece fanno milioni di coppie nell'ignoranza più totale
persone che quando chiedi loro di prendersi un banalissimo caffè ti rispondono "eh no non posso ho figli, tu non puoi capire quanto sia impegnativo crescere bambini, una responsabilità incredibile che non sto nemmeno a raccontarti perché non capiresti"
dio porco maledetto, ti ho soltanto proposto un caffè, ok che non puoi perché devi badare a tuo figlio/a e ci sta, ma credi che io non abbia alcuna responsabilità solo e soltanto perché non ho figli o perchè ho un briciolo di tempo libero in più rispetto a te?
un conto è essere responsabili perché si ha famiglia, un altro è CREDERE DI ESSERLO SOLO PERCHÈ si ha una famiglia, c'è una differenza abissale tra le due cose, e per assurdo la coda di paglia la ha proprio la seconda categoria dove mi auguro tu non ne faccia parte
sta gente la puoi facilmente riconoscere anche e soprattutto dagli infiniti book fotografici postati sui social con tanto di didascalie su quanto è importante essere genitori e di come si diventa guerrieri per i propri figli
poi ci sono i malati di mente che si fanno book fotografici con lei incinta e lui a petto nudo sempre con le solite didascalie
direi che c'è un limite a tutto
Q8. Io verrei farne ma sono povero come la merda. -
.Non sono assolutamente d'accordo
A partire dal fatto che se ci si limitasse a "stamparli" avremmo molti più marmocchi, ma comunque mi fa capire che fai parte della seconda categoria dato che hai la coda di paglia
non ho la coda di paglia, semplicemente vedo coppie che fanno figli nemmeno fosse l'unica cosa che conta nella vita, non arrivano a fine mese, e per comprare i pannolini chiedono aiuto ai genitori, o peggio ancora fanno figli e poi li lasciano ai nonni perché non sanno gestirli e si stancano dopo la prima notte in bianco
e sono proprio queste persone che guardano chi come me non ha figli come falliti o peggio ancora strani che non sanno prendersi le loro responsabilità, coda di paglia appunto
mi sembra di capire che adesso sei madre anche tu, probabilmente hai deciso di farlo con cognizione di causa (stabilità economica, ecc) ma mica sono io ad avere la coda di paglia: non ho ancora figli semplicemente perché ho principalmente una condizione economica che non permetterebbe al nascituro di avere una vita dignitosa, e farli in questo modo per me è puro e semplice egoismo, come invece fanno milioni di coppie nell'ignoranza più totale
persone che quando chiedi loro di prendersi un banalissimo caffè ti rispondono "eh no non posso ho figli, tu non puoi capire quanto sia impegnativo crescere bambini, una responsabilità incredibile che non sto nemmeno a raccontarti perché non capiresti"
dio porco maledetto, ti ho soltanto proposto un caffè, ok che non puoi perché devi badare a tuo figlio/a e ci sta, ma credi che io non abbia alcuna responsabilità solo e soltanto perché non ho figli o perchè ho un briciolo di tempo libero in più rispetto a te?
un conto è essere responsabili perché si ha famiglia, un altro è CREDERE DI ESSERLO SOLO PERCHÈ si ha una famiglia, c'è una differenza abissale tra le due cose, e per assurdo la coda di paglia la ha proprio la seconda categoria dove mi auguro tu non ne faccia parte
sta gente la puoi facilmente riconoscere anche e soprattutto dagli infiniti book fotografici postati sui social con tanto di didascalie su quanto è importante essere genitori e di come si diventa guerrieri per i propri figli
poi ci sono i malati di mente che si fanno book fotografici con lei incinta e lui a petto nudo sempre con le solite didascalie
direi che c'è un limite a tutto
Bella come riflessione, peccato che tu non abbia centrato il punto della mia domanda
Io sinceramente mi sento all'opposto della categoria da te sovramenzionata, anzi sono convinta di avere una vita familiare piuttosto equilibrata e un lavoro soddisfacente, magari tutto tende cadere nella routine ogni tanto ma di certo non mi posso lamentare
Riguardo ai nonni, i miei hanno 65 anni e se lascio loro mio figlio 3 ore a settimana per cena è già tanto, quindi non so manco che significa l'appoggio dei genitori di notte o cose del genere Anche perché mio figlio ha sempre dormito 12 ore a notte, praticamente da quando è nato.
I disagi di cui parli li ho visti anche io in altri genitori, ma spesso sono disagi creati da posti di lavoro instabili e varie disfunzioni lavorative e istituzionali legati ai diritti dello stato di famiglia, mi rendo conto che ci vorrebbe un topic a parte per discutere sulla mancanza di voglia di figliare come conseguenza diretta della depersonalizzazione della società, ma per ora non mi va di affrontarlo.
Quello che intendevo è che tutte (o quasi) le compagnie che frequentavo prima del bambino mi hanno tagliata fuori dalla loro vita sociale, a fare da eccezione ho alcuni amici strettissimi che sono o genitori a loro volta o sono comunque legati a qualche bambino nella vita (nipoti, lavorano nella pedagogia ecc).
Sulla cosa del caffè manco mi esprimo, nel mio caso sono gli amici che tirano buca a me e non il contrario
Non sono una che impone la presenza del proprio figlio quando esce, anzi (mi piace bere e fumare come tutti), eppure è come se il giudizio delle persone sia cambiato nei miei confronti, anche se io mi sento sempre la stessa. Con un botto di responsabilità in più ovviamente, più vecchia e più stanca, ma mi piace sempre fare discorsi da nerd e ballare le trashate dei 2000, mica uno cambia personalità... In quel caso ci vuole la terapia
La vera piaga dei genitori è la solitudine, secondo me. -
.
Mi permetto di risponderti anche se non avrai la minima idea di chi io sia
Mi ha colpito "mica uno cambia personalità": è quello che è capitato ai miei amici. Gente che non li voleva ma che magicamente raggiunti i trenta ha fatto figli come se si sentisse in dovere. Conoscendo vagamente le famiglie di provenienza, sospetto vari tipi di pressioni.
La cosa ancora più inquietante è vedere come all'interno di un gruppo storico tutte le coppie abbiano figliato praticamente in contemporanea, a distanza di pochi mesi.
Il sospetto che vi sia stata emulazione è fortissimo
Tra l'altro gente un tempo super allegra che ha però perso il sorriso ancora prima di averne.
La stragrande maggioranza delle persone fa i figli ma poi non ha il tempo di occuparsene, mi fa sinceramente piacere che non sia così per tutti. In generale però i figli sono di fatto dei nonni (ragione per cui pressano: magari, a loro volta, non si sono goduti i figli perchè lavoravano)
Conosco due tipi di persone: quelli che continuano a vivere come se non li avessero (irresponsabili) e quelli che non avevano idea di che cosa li aspettasse (altrettanto irresponsabili)
E qua arriviamo a un altro punto, ovvero: perchè non hanno idea di cosa li aspetta? Perchè è socialmente inaccettabile parlare male della vita da genitori, è sempre tutto bellissimo, sempre tutto un "eh ma le gioie", sempre un voler mostrare e raccontare che sulla bilancia gli svantaggi ne valgono comunque la pena.
Cosa che non è una verità assoluta, non vale per tutti.
Secondo me quindi il racconto di facciata che ogni genitore stanco/assente/pentito fa agli altri, contribuisce ad alimentare questa falsa credenza che tutto sia più facile di quello che è: se il 100% dei genitori dice la stessa cosa, allora sarà vero per tutti, no? No?
In una nazione dove peraltro la depressione non è davvero considerata una malattia, anzi non è proprio considerata. Ti dicono "reagisci", sei tu che sei debole e sbagli.
Si racconta inoltre che fare figli = maturità, cosa non per forza vera per quello che ho detto prima: tante volte al contrario è una scelta irresponsabile, fatta senza pensare, fatta perchè la via tracciata (da altri) è quella e non hai voglia di pensare ad un'alternativa.
Personalmente ho maturato la decisione di non volerne, quando prima pensavo di sì ma non mi rendevo conto. Non sto a dire tutti i motivi, sta di fatto che però questa cosa ha allontanato tutti gli amici storici che ne hanno o addirittura quelli che stanno provando ad averne.
Motivo? Sembra che non abbiamo più argomenti (e questo risponde al perchè ti isolano) e anche che io sia un mostro senza cuore.
Nessuno di loro però mi ha chiesto come sto, e tra i motivi per cui per me è meglio non averne c'è anche la salute. Niente di grave, ma per farla breve non posso pensare di prendermi un impegno del genere se poi due o tre volte l'anno sono costretto a letto per una settimana intera. Nessuno si è posto il problema, nessuno mi ha chiesto niente, mi hanno allontanato e basta.
Oltretutto il mondo è palesemente tarato per le persone con i figli, segno che proprio il non averne non è previsto: ora che vado per i 35 mi rendo conto che per me non ci sono cose da fare. Qua potreste smentirmi in mille modi, ma non sono il tipo da "nuove esperienze a tutti i costi". A me piace la compagnia, ma se interessa solo a me... Gli eventi "di piazza" sono pensati per i bambini, per i ragazzi fino alle superiore e per i pensionati; se cerchi un bar che trasmetta una partita da vedere con gli amici non lo trovi (ovvio, perchè alle nuove generazioni non interessa il calcio, i pensionati sono tutti ricchi abbonati a tutte le pay tv esistenti e la fascia di mezzo non esiste... perchè ha figli, quindi non esce)
Infatti concordo sulla solitudine, vero è che i bambini portano via il 95% del tempo libero, però non considero normale avere letteralmente una vita da lockdown: ovvero puoi uscire solo per lavorare, fare la spesa, scarrozzare i figli ed eventualmente andare dai medici. Tutto nella bolla della propria famiglia, con le varie bolle che assolutamente non interagiscono tra di loro, a meno che non ci sia in comune per esempio i figli che vanno in classe insieme ecc. Le persone con figli, specie quelle che non li volevano ma non lo hanno ancora capito, perdono la voglia di incontrarsi e chiacchierare, quando capita è proprio incidentale, ovvero "siamo tutti fuori dalla scuola in attesa che i figli finiscano, quindi chiacchieriamo, ma appena i figli escono scappiamo subito a casa il più velocemente possibile". Questo è quello che vedo, ho una scuola davanti alla finestra...
Quando ero piccolo io non era così, mi ricordo perfettamente che mi annoiavo e cercavo di trascinare a forza mia madre che continuava a chiacchierare. -
.
Ok, questa discussione sta diventando stranamente interessante
Aggiungo un mio breve pensiero. Come sempre e come ogni buon pseudo saggio della montagna diceva, è sbagliato generalizzare. Non si può dire che un intera generazione che ha fatto figli abbia lo stesso modus operandi nell'affrontare la loro nuova realtà. C'è effettivamente chi si isola o chi si porta il figlio dietro in ogni possibile contesto immaginabile, costringendo l'infante anche in luoghi non proprio consoni. C'è chi cambia e centra il suo focus solo ed esclusivamente sul figlio, forse vittima di una rivalsa per la percezione di propri fallimenti o per un puro amore filiale, o c'è chi vive esattamente come prima con un figlio lasciato a pascolare con i nonni o con in collettivo di tossici o lasciato a fare la centrifuga in una lavatrice.
Si può farne o non farne, e si deve comunque accettare e capire che la nascita di un figlio oltre a poter essere una gioia può anche essere una maledizione, ed è di sicuro un evento che porta bene o male al cambiamento anche in un apparente stato di stasi.
Il discorso è farli o non farli essendo consapevoli di cosa si sta o non si sta facendo. Se lo fai con una consapevolezza, nonostante i problemi e le varie disgrazie si sarà felici e convinti della scelta fatta, con qualche capello bianco in più e un mal di testa o altro disagio fisico o mentale conseguente. Se non li fai potresti essere la pecora nera di gruppi di genitori assatanati, potresti essere uno zio adottivo e cambiare la tua idea per poi farne di tuoi, potrebbe non cambiare assolutamente nulla o potresti dire non è colpa mia sono gli altri.
Insomma o scritto un mucchio di stronzate per giungere a questo: non c'è una scelta sbagliata, c'è solo una scelta che porta ad altre scelte. Come d'altronde è la vita in generale.
Il vero problema secondo me è capire che un figlio è un figlio, un essere umano, non una propria appendice o proiezione astrale ne un oggetto decorativo molto rumoroso. Ma questo è un problema per un altro post, perché mi fanno male i pollici.. -
.non ho la coda di paglia, semplicemente vedo coppie che fanno figli nemmeno fosse l'unica cosa che conta nella vita, non arrivano a fine mese, e per comprare i pannolini chiedono aiuto ai genitori, o peggio ancora fanno figli e poi li lasciano ai nonni perché non sanno gestirli e si stancano dopo la prima notte in bianco
e sono proprio queste persone che guardano chi come me non ha figli come falliti o peggio ancora strani che non sanno prendersi le loro responsabilità, coda di paglia appunto
mi sembra di capire che adesso sei madre anche tu, probabilmente hai deciso di farlo con cognizione di causa (stabilità economica, ecc) ma mica sono io ad avere la coda di paglia: non ho ancora figli semplicemente perché ho principalmente una condizione economica che non permetterebbe al nascituro di avere una vita dignitosa, e farli in questo modo per me è puro e semplice egoismo, come invece fanno milioni di coppie nell'ignoranza più totale
persone che quando chiedi loro di prendersi un banalissimo caffè ti rispondono "eh no non posso ho figli, tu non puoi capire quanto sia impegnativo crescere bambini, una responsabilità incredibile che non sto nemmeno a raccontarti perché non capiresti"
dio porco maledetto, ti ho soltanto proposto un caffè, ok che non puoi perché devi badare a tuo figlio/a e ci sta, ma credi che io non abbia alcuna responsabilità solo e soltanto perché non ho figli o perchè ho un briciolo di tempo libero in più rispetto a te?
un conto è essere responsabili perché si ha famiglia, un altro è CREDERE DI ESSERLO SOLO PERCHÈ si ha una famiglia, c'è una differenza abissale tra le due cose, e per assurdo la coda di paglia la ha proprio la seconda categoria dove mi auguro tu non ne faccia parte
sta gente la puoi facilmente riconoscere anche e soprattutto dagli infiniti book fotografici postati sui social con tanto di didascalie su quanto è importante essere genitori e di come si diventa guerrieri per i propri figli
poi ci sono i malati di mente che si fanno book fotografici con lei incinta e lui a petto nudo sempre con le solite didascalie
direi che c'è un limite a tutto
Bella come riflessione, peccato che tu non abbia centrato il punto della mia domanda
Io sinceramente mi sento all'opposto della categoria da te sovramenzionata, anzi sono convinta di avere una vita familiare piuttosto equilibrata e un lavoro soddisfacente, magari tutto tende cadere nella routine ogni tanto ma di certo non mi posso lamentare
Riguardo ai nonni, i miei hanno 65 anni e se lascio loro mio figlio 3 ore a settimana per cena è già tanto, quindi non so manco che significa l'appoggio dei genitori di notte o cose del genere Anche perché mio figlio ha sempre dormito 12 ore a notte, praticamente da quando è nato.
I disagi di cui parli li ho visti anche io in altri genitori, ma spesso sono disagi creati da posti di lavoro instabili e varie disfunzioni lavorative e istituzionali legati ai diritti dello stato di famiglia, mi rendo conto che ci vorrebbe un topic a parte per discutere sulla mancanza di voglia di figliare come conseguenza diretta della depersonalizzazione della società, ma per ora non mi va di affrontarlo.
Quello che intendevo è che tutte (o quasi) le compagnie che frequentavo prima del bambino mi hanno tagliata fuori dalla loro vita sociale, a fare da eccezione ho alcuni amici strettissimi che sono o genitori a loro volta o sono comunque legati a qualche bambino nella vita (nipoti, lavorano nella pedagogia ecc).
Sulla cosa del caffè manco mi esprimo, nel mio caso sono gli amici che tirano buca a me e non il contrario
Non sono una che impone la presenza del proprio figlio quando esce, anzi (mi piace bere e fumare come tutti), eppure è come se il giudizio delle persone sia cambiato nei miei confronti, anche se io mi sento sempre la stessa. Con un botto di responsabilità in più ovviamente, più vecchia e più stanca, ma mi piace sempre fare discorsi da nerd e ballare le trashate dei 2000, mica uno cambia personalità... In quel caso ci vuole la terapia
La vera piaga dei genitori è la solitudine, secondo me
ma nel tuo caso nulla da dire: hai un lavoro soddisfacente, una vita familiare equilibrata, non rompi i coglioni a nessuno se hai figli o meno, e va benissimo così.
Hai una condizione economica che ti ha permesso di farlo senza appunto farlo pesare soprattutto ai nonni (che, per inciso, è giusto che stiano con i nipoti, ma molti scambiano il ruolo del nonno con quello del padre adottivo praticamente) , perché appunto tu ti comporti come una madre e il tuo compagno/marito come padre, ed è giusto.
Sono pienamente d'accordo quando parli dei vari disagi della società, io ovviamente posso parlare solo per me: ho voglia di avere figli, però ancora mi trovo in una situazione instabile a livello economico (oltre al mio essere single, ma quello è un altro paio di maniche, forse )
Se ti guardano in modo diverso perchè sei madre quello è un problema loro e direi anche gigantesco, anch'io ho amici genitori con cui fortunatamente si può parlare e uscire e come li guardavo prima di diventare genitori, li guardo adesso, ovviamente offrendo il mio aiuto per quello che posso da esterno e da amico
Sulla solitudine dei genitori sì, ci hai azzeccato in pieno. -
.Ragy ma adesso che siamo tutti trentenni o comunque all’alba dei trenta, per voi è normale avere amici con figli o la vedete ancora come una cosa assurda e fuori dal mondo?
Praticamente sono l'unico a non avere ancora figli (apparte Firaja non so cosa stai aspettando). -
.Ragy ma adesso che siamo tutti trentenni o comunque all’alba dei trenta, per voi è normale avere amici con figli o la vedete ancora come una cosa assurda e fuori dal mondo?
Praticamente sono l'unico a non avere ancora figli (apparte Firaja non so cosa stai aspettando)
Sei stato profetico. -
.Ragy ma adesso che siamo tutti trentenni o comunque all’alba dei trenta, per voi è normale avere amici con figli o la vedete ancora come una cosa assurda e fuori dal mondo?
Praticamente sono l'unico a non avere ancora figli (apparte Firaja non so cosa stai aspettando)
Ti faccio compagnia
. -
.Ragy ma adesso che siamo tutti trentenni o comunque all’alba dei trenta, per voi è normale avere amici con figli o la vedete ancora come una cosa assurda e fuori dal mondo?
Praticamente sono l'unico a non avere ancora figli (apparte Firaja non so cosa stai aspettando)
lel l hai letto il gruppo wazap? firaja ti ha ascoltato. -
.
Anche io non ho figli, ma mi sono sposato . -
.
che succede amici . -
.Ragy ma adesso che siamo tutti trentenni o comunque all’alba dei trenta, per voi è normale avere amici con figli o la vedete ancora come una cosa assurda e fuori dal mondo?
"All'alba dei trenta", seeee, magari
(tra quattro giorni ne faccio 45 ).