il piacere di usare la peretta

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    il nome è prettamente indicativo

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    Mi chiamo Giada, sono nata e vissuta a Milano. Vivo da sola con mia
    mamma, dopo che i miei hanno divorziato 4 anni fa.
    Quando accadde il "fattaccio" avevo 16 anni.
    Erano passati da pochi giorni la Pasqua, durante la quale avevo
    gozzovigliato con tutto il parentado, cioccolato, cibarie e leccornie
    varie, una vera libidine.
    Quella mattina però mi svegliai, provando una sensazione spiacevole.
    Mi sentivo lo stomaco sottosopra, un po di nausea e, scusate il termine,
    avevo passato la notte tra mille scoreggine.
    Non stavo per niente bene. Mi mamma si accorse che c'era qualcosa che non
    andava e, apprensiva come al solito, mi chiese cosa c'era che non andava.

    - Non so Mà, mi sento come se avessi mangiato un bufalo intero!

    - Beh non ci sei andata molto lontana, hai scrofolato un po troppo
    in sti giorni.

    - Si forse hai ragione, mi faresti qualcosa di caldo?

    - Giada forse sarebbe meglio che ti purgassi non credi?

    - Si forse hai ragione,dammi un po di magnesia...

    Sentivo mia mamma che rovistava nell'armadietto delle medicine e
    borbottava qualcosa.
    Dopo cinque minuti tornò in camera mia:

    - Giada non ho più magnesia e neanche supposte di glicerina.

    - E adesso?

    - Ho la peretta direi che va più che bene.

    A quelle parole rabbrividii, il pnesiero di farmi fare una peretta
    mi impauriva da matti ma, non sapevo spiegarmi il perché, allo stesso
    tempo provavo anche un barlume di eccitazione.
    Rimasi ammutolita per qualche secondo poi:

    - La peretta? Cavolo Mà ma non c'è qualcos'altro?! ...non so ho un po'
    di paura...

    - Giada hai una faccia patita o ti fai fare la peretta o andiamo al
    pronto soccorso.

    - No ti prego sei matta al pronto soccorso no!

    - Allora è deciso un paio di perette e vedrai che poi starai una bellezza.

    Annuii vergognosamente.
    Mentre sentii mia mamma che riempiva la pantola d'acqua e la mise sul
    fuoco, notai che il senso di eccitazione aumentava e il cuore mi batteva
    forte.

    La pereparzione durò all'incirca venti minuti, poi vidi entrare
    mia mamma in camera con un catino, una pentola, due asciugamani e
    una peretta enorme arancione.
    Mise uno degli asciugamani sul letto e mi disse:

    - Dai Giada sei pronta? Da brava togliti gli slip e rimani in maglietta.

    Obbedii.

    Lei mise un cuscino sulla metà del letto e un altro ascigamano sopra.

    - Ora sdraiti a con la pancia sul cuscino su...

    Mi trovai in una posizione bizzarra, il culetto sollevato e ben in vista,
    mi sentivo molto più nuda di quanto lo fossi.

    Mi voltai per vedere cosa stesse facendo.
    Da un tubetto fece uscire un piccolo grumo di una cremina semitrasparente
    si unse un paio di dita e la punta della peretta.
    Si avvicinò e, con una gentilezza che mi stupii, mi allargò le natiche
    con una mano e con l'altra intrisa di crema mi massaggiava il buchino.
    Era tremendamente piacevole e, alla paura della peretta, subentrò la
    paura che si accorgesse che quel massaggio mi stesso piacendo.

    Indugiò molto sul buchino, cercando più volte di forzarlo con la punta
    del dito, ricordo di averla sentita entrare almeno per un paio di
    centimetri per ben tre volte.

    - Ok adesso sembri più rilassata. Disse

    Impugno la peretta e la puntò con una precisione da cecchino sul buco
    del mio culetto.
    Un gesto deciso e tutta la punta sparìì dentro, io chiusi le natiche
    di scatto in senso di difesa.
    Lei mi accarezzo la natica sinistra e disse:

    - Rilassati Giada, vedrai dopo starai bene. Adesso comincio a inniettarti
    la camomilla, sei pronta?

    - Si ma ti prego fai piano.

    - Non ti preoccopure, tu cerca di stare tranquilla e fai un bel respiro
    profondo. La devi prendere tutta lo sai vero? Se no non fa effetto.
    Quindi da brava stringi i denti e resisti ok?

    - Va bene, speriamo di farcela.

    Senti il getto tipedino invadermi la pancia, è come se mi stessero
    penetrando fino al cervello.
    La camomilla continuava ad entrare senza tregua, avvertii i primi
    crampi come se avessi la diarrea.
    Mia mamma premeva con forza la peretta, sentivo a volte le sue dita
    sfiormi l'interno delle natiche mentre premeva.
    Ora il liquido stava facendo il suo effetto e mi sentivo pienissima
    e lo stimolo era enorme.

    - Basta ti prego non ce la faccio più!

    - No piccola stai calma resisti ancora un po' è quasi finita.

    - No toglila ti prego! ho paura di farmela addosso, ti prego basta!

    - No Giada devo fartela tutta, se ti fa star meglio lamentati ma
    non la toglierò fino a che la camomilla non è entrata tutta.

    - No ti scongiuro basta!

    - E' quasi finita resisti.

    - Mà ti prego lasciami andare in bagno!

    Estrasse la peretta, era finita, prese di corsa il catino e lo mise a
    piedi del letto.

    - Su accovacciati e scaricati qui dentro, in bagno non ci arrivi mi sa!

    Non me lo feci dire due volte, scattai giù dal letto e, una volta
    accovacciata sul catino, rilasai l'ano.
    Fu uno spettacolo pirotecnico, spruzzi rumorisi e non, attimi di pausa
    e poi altre scariche di camomilla e cacca liquida.
    QUando finalmente mi fermai ero esausta e, meraviglia delle meraviglie,
    sentivo che ero lì lì per avere un orgasmo.

    Mi mamma porto via subito il catino che svuoto e lavo in bagno.
    Tornata mi disse:

    - Ora c'è il richiamino Giada, ne facciamo un'altra ok?

    non esitai e mi misi subito con la pancia sul cuscino e mi trovai in pochi
    secondi con la peretta di nuovo riempita e piantata nel mio culetto.
    La seconda fu molto meno fastidiosa per due motivi penso, primo perché
    il mio pancino era già quasi vuoto, secondo perché la mia passerina
    formicolava da matti.

    La camomilla entrava e mi massaggiava l'intestino.

    - Vedo che questa entra molto meglio bene.

    - Si questa va meglio, direi che quasi mi piace sai?

    - Beh è una cosa normale, voglio dire è una sensazione di liberazione
    in più, parliamoci chiaro Giada, il culo è una zona erogena, quindi se
    provassi delle sensazioni piacevoli è del tutto normale.

    - Dici? Io mi vergognavo perché pensavo ti accorgessi che ero un
    pochettino eccitata.

    - Vergognavi? ..ma dai! ..e poi comunque me ne ero accorta ma non ti
    ho detto niente. Se vuoi masturbarti mentre finisco di farti la peretta
    fallo pure non avere timore ok?

    Molto imbarazzata per questa sua uscita, ma ancora tremendamente eccitata
    feci scivolare una mano tra il mio entre e il cuscino e cominciai
    a stimolare la clitoride.

    Mia mamma roteava la peretta e ci giocava, penso per aiutarmi ad avere
    sensazioni piacevoli, mi accarezzava la schiena:

    - Vai Giada continua, lasciati andare forza!

    Non capivo più niente ero come drogata,presi il coraggio a due mani
    e dissi:

    - Ti prego Mà aiutami, usa anche le tue mani.

    Estrasse la peretta che era finita, al suo posto mise il medio della
    mano sinistra per fare da tappo.
    Con la mano destra prese a masturbarmi, era meraviglioso.
    Un dito nel culetto piantato immobile, la mia mano e quella di mia
    mamma che mi stavano portando all'orgasmo, venni dopo pochi secondi
    ansimando e mugulando come una vacchetta.
    Ancora con le sensazione dell'orgasmo in atto, mi fece accovacciare
    sul catino e tolte di colpo il dito dal mio sedere.
    Fu una cosa da svenire l'orgasmo continuava e la camomilla veniva fuori
    sedere, era come godere dal culo.

    - Oddio che bello!!! - Urlai

    Mia mamma mi premeva la pancia perché scaricassi tutto bene.
    Altre due o tre scariche di camomilla e cacca liquida, ero fuori di me
    sembrava che l'orgasmo non sarebbe più terminato.
    Ero esausta e mi accovacciai sul tappeto su un fianco.
    Mia mamma prese qualche klenex emi pulii il sedere, mi lasciai coccolare
    e ripulire come una bambina piccola.
    Quando mamma tornò dal bagno, dove aveva svuotato il catino, mi guardò
    con un espressione dolcissima e rassicurante.
    Si accovaccio con me sul tappeto e mi abbaracciò.

    - E' stato bello vero? Ricordati non te ne devi vergognare mai, mai!

    Ora ho trentanni e sono sposata, quando posso vado a trovare mia
    mamma e mi faccio ancora purgare come una bambina piccola.
     
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    Con questo modo di andare a capo mi ricordi Piccola Flò. :omg:
    Sei suo fake? Vuoi emularla?
     
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    Con i soldi della spesa comprerò un po' di ebraismo

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    mamma mia che ricordi questo racconto
     
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    CITAZIONE (Piccola flò @ 7/12/2016, 17:11) 
    :omg:

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    CITAZIONE (clavicus @ 7/12/2016, 10:45) 
    Mi chiamo Giada, sono nata e vissuta a Milano. vivo da sola con mia
    mamma, dopo che i miei hanno divorziato 4 anni fa.

    bla bla bla bla bla bla bla bla bla
    bla bla bla bla bla bla bla bla bla
    bla bla bla bla bla bla bla bla bla


    Ora ho trentanni e sono sposata, quando posso vado a trovare mia
    mamma e mi faccio ancora purgare come una bambina piccola.

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    ah, senza peretta, eh. :D
     
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  7. R-Joker
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    forse intendeva dire prima, quando è accaduto il.. boh non so neanche cosa cazzo ho letto :omg:
     
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6 replies since 7/12/2016, 10:45   151 views
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